ISSN 2970-2321

Cette fiche a été rédigée dans le cadre du projet d’Atlas encyclopédique des Petites Iles de Méditerranée, porté par le Conservatoire du Littoral, l’Initiative PIM, et leurs nombreux partenaires.
This sheet has been written as part of the encyclopedic Atlas of the Small Mediterranean Islands project, carried out by the Conservatoire du Littoral, the PIM Initiative and their numerous partners.
(https://pimatlas.org)

ILES

Cluster : Arcipelago di La Maddalena

Sottobacino : SARDINIA

Isola Rossa di Trinità d’Agultu

Collaboratori : Claudia Corti

Data di creazione : 3 Aprile 2018

Per citare questa versione :  CORTI, C. (2018). Foglio dell’isola : Isola Rossa di Trinità d’Agultu – Sottobacino : Sardegna. Atlas of Small Mediterranean Islands. https://pimatlas.org/explorer-atlas/iles/isola-rossa-di-trinita-dagultu/

Comune Trinità d’Agultu
Arcipelago Arcipelago di La Maddalena
Superficie (ha) 6,36269
Linea costiera (metri) 1406
Distanza dalla costa (miglia nautiche)
Altitudine massima (metro) 29
Coordinate geografiche Latitudine 41,0140767844
Longitudine 8,8631387856
Proprietà della terra /
Organismo di gestione /
Stato di protezione nazionale /
internazionale /

Descrizione


L’Isola Rossa di Trinità d’Agultu è situata lungo la costa settentrionale della Sardegna nel territorio comunale di Trinità d’Agultu e Vignola in Provincia Sassari, dista circa 500 metri dalla costa ovvero dall’omonimo paese (Isola Rossa) che da essa trae il nome. L’isola presenta una forma sub-triangolare e copre un’area di circa 6 ettari, è lunga circa 450 metri ed è alta 29 m s.l.m. (Bocchieri & Iiriti, 2002). Al suo estremo meridionale si trova un isolotto separato da un braccio di mare di circa soli 6 metri mentre, sia a ovest che a ovest-nord-ovest, si trovano degli scogli caratterizzati dalla stessa litologia dell’Isola Rossa e che da essa distano circa 120-130 m; essi vengono dilavati dal moto ondoso e dalla marea e pertanto non presentano vegetazione. L’Isola Rossa di Trinità d’Agultu è costituita da leucograniti risalenti alla fase tardo-ercinica ed è geologicamente riferibile al “Complesso granitoide della Gallura” che presenta la colorazione rossastra dalla quale, peraltro, origina il toponimo di quest’isola. La scarsità di suolo che la caratterizza è dovuta alla forte azione eolica; i venti dominanti sono quelli del quarto quadrante. Il tipo di bioclima nel quale si colloca l’isola è di tipo termomediterraneo con ombrotipo secco (Bocchieri & Iiriti, 2002).

Conoscenza


La flora dell’Isola è tipicamente mediterranea in quanto comprende un’alta percentuale di terofite di cui circa il 60% annovera specie mediterranee, fra queste, tutt’oggi, domina la Lavatera arborea come già osservato da Bocchieri & Iiriti (2002), a differenza di quanto invece segnalato da Desole (1954) che non riporta la presenza della malva maggiore per l’isola. Nell’accurato lavoro di Desole (1954) viene inoltre segnalata la presenza di numerose piante successivamente non ritrovate da Bocchieri & Iiriti (2002), fatto da cui si evince il notevole cambiamento della composizione floristica avvenuto sull’Isola in un arco di tempo relativamente breve, un fenomeno peraltro già osservato per altre piccole isole. L’Isola Rossa annovera 40 taxa (Bocchieri & Iiriti, 2002) fra i quali si ricordano due specie esclusive delle coste del nord Sardegna, la statice di Viniola (Limonium viniolae) e soprattutto la buglossa marittima (Anchusa crispa subsp. maritima), inserita nella lista dei taxa maggiormente minacciati delle isole del Mediterraneo (Montmollin & Strahm 2005).

Per quanto concerne la fauna; per i vertebrati è stata riscontrata la presenza della berta maggiore (Calonectris diomedea), del piccione selvatico (Columba livia), della cornacchia grigia (Corvus cornix), della taccola (Corvus monedula), della garzetta (Egretta garzetta), del gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii), del gabbiano reale zampegialle (Larus michahellis), del marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) e della berta minore (Puffinus yelkouan). Per i rettili è stata invece rilevata la presenza di Tarentola mauritanica e della lucertola tirrenica (Podarcis tiliguerta) (Corti et al., in press.) a differenza di quanto riportato in Poggesi et al. (1995).

Interessi


Non esistono informazioni che indichino che l’Isola sia mai stata abitata dall’uomo; sembrerebbe invece essere stata utilizzata come pascolo per le capre fino agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso; sembra inoltre che le capre siano state successivamente rimosse a causa della scarsa qualità del pascolo (Bocchieri & Iiriti, 2002).

Pressioni


L’Isola non sembra essere soggetta a particolari pressioni, tuttavia sarebbe importante impedirne l’accesso durante il periodo di nidificazione degli uccelli marini, nonché proteggere la specie endemica Podarcis tiliguerta dall’arrivo di specie competitrici quali P. siculus, molto spesso involontariamente introdotta dall’uomo sugli isolotti.

Gestione / conservazione


L’Isola Rossa di Trinità D’Agultu è inclusa nel Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) “Isola Rossa-Costa Paradiso” (ITB012211).

Riferimenti


  1. Bocchieri E. & Iiriti G., 2002. Research on the changes in the flora and vegetation cover on Isola Rossa of Trinità D’Agultu (central-northern Sardinia). Lagascalia, 22: 103-117.

  2. Carmignani L., Cocozza T., Gandin A. & Pertusati P.C., 1982. Guida alla geologia del Paleozoico Sardo. Società Geologica Italiana, 215 pp. Bologna.

  3. Corti C., Lo Cascio P., Biaggini M., Giovannotti M., Caputo Barucchi V., Nègre Santucci N. & Delaugerre M.-J. (in press). The unexpected “persistence” of the endemic Archaeolacerta bedriagae on three Corsican islets. Il Naturalista Siciliano.
  4. Desole L., 1954. Studio Floristico e Fitogeografico Delle Piccole Isole della Sardegna Nord-Occidentale. Seconda nota; isola Rossa (Aggius); isola dei Porri (Stintino); Isola Foradada (Alghero). Nuovo giornale botanico italiano, 61: 290-326.

  5. Gregori L. & Osella G., 1989. Ricerche zoologiche della Nave Oceanografica “Minerva” (C.N.R.) sulle isole circumsarde. VI. Il popolamento a Coleotteri Curculionoidea (Insecta). Annali del Museo civico di Storia naturale G. Doria, 87: 373-492.

  6. Montmollin de & Strahm W., 2005. The Top 50 Mediterranean Island Plants: Wild plants at the brink of extinction, and what is needed to save them. IUCN, Gland, Switzerland and Cambridge, UK.

  7. Poggesi M., Agnelli P., Borri M., Corti. C., Finotello P. L., Lanza B. & Tosini G., 1995. Erpetologia delle isole circumsarde. Biogeographia [1995], 18: 583-618

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