ISSN 2970-2321

Cette fiche a été rédigée dans le cadre du projet d’Atlas encyclopédique des Petites Iles de Méditerranée, porté par le Conservatoire du Littoral, l’Initiative PIM, et leurs nombreux partenaires.
This sheet has been written as part of the encyclopedic Atlas of the Small Mediterranean Islands project, carried out by the Conservatoire du Littoral, the PIM Initiative and their numerous partners.
(https://pimatlas.org)

ILES

Cluster : Arcipelago dell’Asinara

Sottobacino : SARDINIA

Isola Piana

Collaboratori : Mariano Ucchesu

Data di creazione : 3 Aprile 2018

Per citare questa versione :  UCCHESU, M. (2018). Foglio dell’isola : Isola Piana – Sottobacino : Sardegna. Atlas of Small Mediterranean Islands. https://pimatlas.org/explorer-atlas/iles/isola-piana/

Comune Porto Torres
Arcipelago Arcipelago dell’Asinara
Superficie (ha) 120,709
Linea costiera (metri) 6974
Distanza dalla costa (miglia nautiche) 550
Altitudine massima (metro) 23
Coordinate geografiche Latitudine 40,9751019109936
Longitudine 8,2184195701759
Proprietà della terra /
Organismo di gestione Ente Parco Nazionale dell’Asinara
Stato di protezione nazionale /
internazionale /

Descrizione


L’Isola Piana si trova ubicata nell’estremità sud del cluster “Arcipelago dell’Asinara”, ha una superficie di 120 ettari, uno sviluppo costiero di 6.974 m e un’altitudine di 23 m s.l.m.; la distanza massima dalle coste sarde è di 550 m. L’unica litologia presente è rappresentata dal basamento paleozoico formato prevalentemente da gneiss feldspatici e da micascisti grigio-verdastri e giallastri, in alcuni casi molto ricchi in muscovite, biotite, clorite ed anfiboli. La stessa tipologia di metamorfismo la ritroviamo ben visibile anche nella parte più settentrionale della Nurra e dell’Isola dell’Asinara. Gli strati risultano inclinati di circa 30°, tale inclinazione è ben visibile soprattutto nelle zone settentrionali e occidentali. Nella parte occidentale, le coste risultano più alte e rocciose di quelle orientali. Procedendo verso est, l’altimetria degrada dolcemente andando a formare piccoli sistemi sabbiosi eolici come ad esempio a Cala Grande (Bocchieri, 1999).

Per quanto riguarda gli aspetti climatici, questi, risultano del tutto identici a quelli dell’Asinara. La temperatura media annua è di 17°C e le precipitazioni si aggirano sui 500 mm annui e si concentrano soprattutto nel periodo autunno-invernale (Bocchieri, 1999).

Conoscenza


La flora dell’Isola Piana

Mariano Ucchesu


L’Isola Piana è inclusa nel settore biogeografico Campidanese-Turritano. Lo spettro biologico evidenzia una spiccata mediterraneità caratterizzata da una percentuale di terofite del 56% non ancora riscontrata tra le isole circumsarde esplorate. Valori così elevati sono stati osservati in isole localizzate a latitudini più meridionali come Pantelleria con valori del 59%, oppure per le Isole delle Femmine e di Linosa dove vengono riscontrati valori del 65%. Sull’isola non risulta presente alcuna Pteridophyta e mancano numerose sclerofille come le eriche, il corbezzolo, il mirto e l’alaterno.

Lo spettro corologico generale evidenzia l’alta percentuale di specie mediterranee e la presenza contenuta di elementi circumboreali e tropicali. I corotipi mediterranei sono dominati dagli elementi Circum-Mediterranei, seguono gli endemismi sardo-corsi (Bocchieri, 1999).

A causa dei venti che investono soprattutto la parte occidentale dell’isola, assistiamo alla presenza di garighe basse e pulvinate, mentre solo nella parte centro orientale sono presenti arbusti che raramente raggiungono 3 m di altezza. Nella parte meridionale la macchia bassa risulta diradata, è dominata da cisto, timelea e lentisco con qualche ginepro e rarissimi olivastri. Man mano che si procede verso nord i ginepri divengono più numerosi e in particolare nel settore centrale a ovest di Cala Murona si associano con il lentisco e divengono le specie dominanti.

Gli impluvi, che terminano in mare e dal quale sono divisi da una sottile lingua di sabbia talvolta ricoperta da spessi strati di posidonia spiaggiata, procedendo dalla linea di deriva verso l’interno, sono colonizzati da Elymus farctus e Cakile maritima a cui seguono aggruppamenti a Halimione portulacoides. 

L’estremità settentrionale di Cala Grande è Punta Arena, una denominazione che non rispetta certamente il toponimo in quanto detta località è del tutto rocciosa. Sono presenti infatti specie di ambiente casmofilo costiero mentre, poco all’interno, è presente un piccolo raggruppamento di Ferula arrigonii associata con Atriplex portulacoides, Camphorosma monspeliaca, Senecio leucanthemifolius e Parapholis incurva.

Tra Punta Arena e Torre della Finanza, poco a sud della piccola costruzione diroccata, sono presenti piccoli aggruppamenti di Centaurea horrida, molto frammentati e privi di Astragalus terraccianoi.

A ovest di Torre della Finanza, nel settore più settentrionale dell’isola, dove nidificano i rari gabbiani corsi (Ichthyaetus audouinii), è presente una gariga costiera a elicriso (Helichrysum microphyllum subsp. tyrrhenicum) abbastanza estesa ma molto bassa e strisciante a causa del vento salso che investe l’isola per buona parte dell’anno. Procedendo verso Cala Murona si incontrano cenosi dominate da elicriso tirrenico, fiordaliso spinoso, spergolaria (Spergularia spp.) e le statici (Limonium spp.) mentre negli anfratti rocciosi domina il becco di gru corso (Erodium corsicum). Tra queste formazioni si rinvengono pratelli ciottolosi o argilloso-ciottolosi quasi privi di copertura vegetale e soggetti a erosione eolica e ruscellamento. Proseguendo sempre verso sud, la timelea e il lentisco divengono le specie dominanti ma, a causa del vento, si presentano bassi, quasi striscianti e comunque di dimensioni notevolmente inferiori rispetto agli stessi individui del settore orientale (Bocchieri, 1999).

 

Riferimenti

Bocchieri, E. 1999. Contributo alla conoscenza della flora e del paesaggio vegetale dell’Isola Piana di Stintino (Sardegna nord occidentale). – Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Serie B, 105: 1-12.

Interessi


Dal punto di vista floristico, sull’Isola Piana sono presenti alcuni endemismi sardi che, oltre ad essere documentati per la vicina Asinara, sono abbastanza diffusi in altre isole parasarde. In particolare questi sono: Limonium acutifolium subsp. acutifolium, Erodium corsicum, Stachys glutinosa, Genista corsica, Pancratium illyricum, Bellium bellidioides e Helichrysum microphyllum subsp. tyrrhenicum. Il taxon vascolare endemico di maggior interesse è senza dubbio il fiordaliso spinoso (Centaurea horrida), specie esclusiva della Sardegna settentrionale, presente in poche località prossime o all’interno dei cluster “Arcipelago dell’Asinara” e “Isole Tavolarine”.

Tra gli uccelli, si segnala l’importante presenza del gabbiano corallino (Larus melanocephalus), che costituisce l’unica popolazione nidificante in tutta la Sardegna (Bocchieri, 1999); tra i rettili invece quella di Testudo hermanni, Tarentola mauritanica, Euleptes europaea, Podarcis tiliguerta, Chalcides ocellatus e Hierophis viridiflavus , mentre fra gli anfibi quella del rospo smeraldino (Bufo balearicus) (Corti et al., 2006).

Pressioni


Il principale fattore di pressione è costituito dalla trasformazione/alterazione degli habitat, legata prevalentemente alla presenza non sostenibile di specie faunistiche domestiche e selvatiche (Bocchieri, 1999).

Gestione / conservazione


L’Isola Piana confina a nord con il Parco dell’Asinara e a sud con il SIC “Coste e isolette a Nord Ovest della Sardegna” e, i confini coincidono in parte con quelli dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara” e in parte con quelli del “Santuario per i Mammiferi Marini”. È inclusa nel Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) ITB010082 “Isole dell’Asinara”. Di recente, presso la sala conferenze del Museo del Porto, è stato illustrato il Piano di gestione della futura Zona a Protezione Speciale (ZPS) “Isola Piana di Porto Torres”, che si pone come obiettivo la conservazione e la preservazione della natura sull’Isola. Tra le azioni proposte nel Piano sono previsti ad esempio: interventi di eradicazione di animali domestici inselvatichiti e delle specie vegetali esotiche; l’eliminazione dei rifiuti e la conservazione in-situ ed ex-situ delle specie floristiche rare e minacciate.

Ulteriori interventi prevedono la creazione di microimprese che svolgano attività di supporto alla gestione del sito.

Riferimenti


  1. Bocchieri, E. 1999. Contributo alla conoscenza della flora e del paesaggio vegetale dell’Isola Piana di Stintino (Sardegna nord occidentale). Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Serie B, 105: 1-12.

  2. Corti C., Lo Cascio P. & Razzetti E., 2006. Erpetofauna delle isole italiane (pp. 613-643). In: Sindaco R., Doria G., Razzetti E., Bernini F. (eds), Atlante degli Anfibi e dei Rettili d’Italia / Atlas of Italian Amphibians and Reptiles. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze, 792 pp.

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