ISSN 2970-2321
ISSN 2970-2321
Sottobacino : Sicilia
Scritto da : Salvatore Pasta ; Pietro Lo Cascio
Data di creazione : 06/06/2021
Per citare questa versione : PASTA, S., LO CASCIO, P. (2021). Foglio di cluster : Isole del Nord della Sicilia – Sottobacino : Sicilia. Atlas of Small Mediterranean Islands. https://pimatlas.org/explorer-atlas/clusters/isole-del-nord-della-sicilia/
Composizione del cluster : isole | 30 |
Composizione del cluster : arcipelaghi | ? |
Isole con almeno uno stato di protezione nazionale | ? |
Isole con almeno una protezione internazionale | ? |
Isole con almeno un ente gestore | ? |
Gli scogli della Sicilia settentrionale sono distribuiti lungo il tratto centro-occidentale della costa tirrenica dell’isola maggiore, compreso tra Cefalù e Milazzo (longitudini 14°01’19’’ e 15°14’00’’ Est). Si tratta di un gruppo alquanto omogeneo da un punto di vista geomorfologico, che raggruppa 5 scogli e isolotti di piccola dimensione (tra 40 e 1795 m2), con scarso sviluppo altitudinale (il valore massimo si registra alla Pietra di Patti che raggiunge 27 m di quota) e posti a distanza variabile dalla terraferma (20 m: scogli di Baia Kalura; 450 m: Scoglio di Brolo; 1060 m: Pietra di Patti), dalla quale sono separati da bracci di mare di profondità molto ridotta (con valori massimi pari a 40 m tra l’isola maggiore e Pietra di Patti).
Numerosi altri scogli minori sono stati esclusi dal censimento PIM. Alcuni infatti sono connessi alla spiaggia (es.: Capo d’Orlando) o sono separati da un braccio di mare troppo breve o troppo basso (es.: Baia Kalura, Rais Gerbi e Penisola di Milazzo). Altri scogli sono invece afitoici, come quelli di Sette Frati a Cefalù, di Finale di Pollina (sotto Torre Conca, Rais Gerbi e sotto l’abitato), di Milianni, Castel di Tusa, San Biagio e Gliaca di Piraino (S. e H. Pasta, agosto 2014), quello di Capo Rasolcomo-San Saba (M. Crisafulli, maggio 2015), nonché le Tre Pietracce, Pietre Rosse e Pietra Nave presso la Penisola di Milazzo (M. Crisafulli, giugno 2015).
La geologia degli scogli è perlopiù identica a quella della costa antistante l’isola maggiore, dalla quale si sono individualizzati verosimilmente nel corso del Pleistocene.
Gli scogli di Baia Kalura a Cefalù sono costituiti da quarzareniti grigio-giallastre riferite al Flysch Numidico (Oligocene-Miocene inferiore, 34-20 milioni d’anni fa). La loro individualizzazione è avvenuta a seguito di fenomeni di erosione tuttora in corso, dovuti alla dinamica litorale che ha provocato l’arretramento della scarpata e il crollo di blocchi massivi di diverse dimensioni.
Lo Scoglio della Portella a Capo Milazzo è costituito da rocce calcaree risalenti al Tortoniano superiore-Messiniano Inferiore (8-7 milioni d’anni fa). La presenza di affioramenti di natura carbonatica è un fatto non comune nei Peloritani, caratterizzati perlopiù da rocce intrusive a grado di metamorfismo più o meno intenso, che caratterizzano invece La Pietra di Patti e lo Scoglio di Brolo.
Sulla base delle medie annue registrate nelle stazioni di rilevamento termo-pluviometrico più vicine agli scogli ed isolotti inclusi in questo cluster, ovvero Cefalù, Santo Stefano di Camastra, Barcellona, Milazzo e Capo d’Orlando, le temperature sono comprese tra 16.8 e 18.8 °C, mentre le precipitazioni tra 615 e 730 mm. L’area è dunque caratterizzata da un termotipo termo-mediterraneo inferiore e da un ombrotipo subumido superiore.
In un contesto geomorfologico poco interessante per la subacquea ricreativa (mancanza di substrati duri nell’area), lo scoglio di Brolo e la Pietra di Patti rappresentano gli unici siti di immersione nell’ampio tratto costiero compreso fra Capo d’Orlando e Patti.
Per via delle loro dimensioni estremamente ridotte, gli scogli ed isolotti di questo cluster non ospitano alcuna traccia di presenza permanente dell’uomo nel recente passato né vestigia di attività pregresse.
Il settore orientale della costa tirrenica siciliana è stato oggetto di numerose indagini di carattere geologico, sismo-tettonico e geomorfologico. Grazie ai notevoli progressi tecnici della geologia marina registrati nel recente passato, negli ultimi 20 anni sono state inoltre effettuate diverse campagne finalizzate alla mappatura tridimensionale della porzione sottomarina di questo tratto costiero. Pertanto le conoscenze sulla litologia degli isolotti e scogli di questo cluster appare sufficientemente indagata, ed in alcuni casi si dispone di dati di dettaglio sulla morfologia dei fondali che li circondano.
Ad oggi non esiste invece alcuna pubblicazione scientifica che faccia riferimento esplicito al popolamento vegetale e animale della porzione emersa degli scogli ed isolotti di questo cluster. Il primo censimento floristico degli scogli di questo cluster è stato realizzato da S. Pasta, M. Crisafulli e I. Buscemi nel corso della stagione primaverile-estiva del triennio 2014-2016.
Altrettanto frammentarie sono le informazioni riguardanti i popolamenti animali e vegetali marini nelle aree circostanti gli scogli ed isolotti del cluster. Le uniche indagini scientifiche si riferiscono alla caratterizzazione dello Scoglio della Portella a Milazzo, effettuate dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nell’ambito di uno studio del 2016, commissionato dal Ministero dell’Ambiente ai fini dell’istituzione dell’AMP ‘Fondali di Capo Milazzo’. Per quanto riguarda gli scogli di Baia Kalura, lo scoglio di Brolo e la Pietra di Patti, le informazioni naturalistiche disponibili sui fondali prospicienti queste emergenze rocciose derivano da osservazioni personali raccolte da G. Scotti nel corso delle attività subacquee svolte negli ultimi 10 anni allo scopo di esplorare nuovi siti idonei al turismo naturalistico subacqueo.
La fauna terrestre non è mai stata studiata; tuttavia, in ragione della loro modesta estensione e della fisiografia, è da escludere che gli isolotti possano ospitare popolamenti complessi e/o caratterizzati dalla presenza di elementi di particolare rilievo.
Numerosi fattori (ridotte dimensioni, morfologia aspra, assenza pressoché totale di suolo, esposizione pressoché continua al moto ondoso ed ai venti provenienti dal quarto quadrante, vicinanza alla terraferma, recente separazione) influiscono sulla scarsa originalità floristica e biologica di questi isolotti. Essi infatti non ospitano alcuna specie vegetale d’interesse biogeografico e/o conservazionistico. Le comunità vegetali che vi si riscontrano sono poco strutturate, mentre la loro flora vascolare si presenta povera, eterogenea e caratterizzata da una significativa presenza di piante nitrofile (es.: Chenopodium album L., Portulaca oleracea L., ecc.), specie che sottolineano il ruolo svolto da questi corpi emersi come punto di sosta per gli uccelli dell’isola maggiore, i migratori nonché l’intenso disturbo connesso con la presenza stagionale di alcune coppie di gabbiani, Larus michahellis (Naumann).
Le modeste dimensioni, la fisiografia e le caratteristiche ecologiche degli isolotti non permettono la presenza di popolazioni di vertebrati terrestri, per i quali non risultano segnalazioni in letteratura né conferme nell’ambito delle prospezioni effettuate; per gli invertebrati, i siti presentano una notevole povertà faunistica e le popolazioni locali sono segnate da un certo grado di instabilità.
Lo Scoglio della Portella è separato, ad est, dalla linea di costa del Promontorio di Capo Milazzo da un piccolo canale largo appena una decina di metri e profondo circa 2 m. Sul lato occidentale il fondale digrada rapidamente fino alla profondità di circa 20 m, ospitando una ricca e diversificata comunità fitobentonica che colonizza i substrati duri della parte sommersa dello scoglio. Elementi di pregio della comunità vegetale locale sono Cystoseira spp. ed ampi nuclei di Posidonia oceanica (L.) Delile, che si impianta sia su roccia sia su matte. Nell’area sono state rilevate tre specie di interesse comunitario incluse nell’Annesso IV della Direttiva 92/43/CEE ‘Habitat’, i due molluschi bivalvi Lithophaga lithophaga (Linnaeus) e Pinna nobilis Linnaeus, e l’echinoderma Centrostephanus longispinus (Filippi). Sulla parete che digrada verso sud-ovest colonie di Eunicella cavolini (Koch) ed E. singularis (Esper) caratterizzano un precoralligeno ben strutturato, che a poche decine di metri dallo Scoglio cede il posto al vero e proprio coralligeno che trova la sua massima espressione con estese formazioni di Paramuricea clavata (Risso). La fascia mesolitorale dello Scoglio della Portella ospita una cintura ad Astroides calycularis (Pallas). Questa madrepora arancione si spinge fino a circa 15 m di profondità lungo il lato occidentale dello scoglio. A pochi metri dallo Scoglio della Portella, lungo il margine occidentale del Promontorio di Capo Milazzo, è presente una ben strutturata costruzione biogena ad opera del gasteropode sessile Dendropoma petraeum (Monterosato) riferibile all’habitat 1170.
Baia Kalura è una piccola baia che si sviluppa ad est di Cefalù ed è compresa fra il molo foraneo dell’approdo turistico di Presidiana e Torre Kalura. Diverse prospezioni archeologiche svolte nei decenni passati hanno evidenziato la presenza di relitti e infrastrutture sommerse che documentano la probabile funzione portuale di questo tratto di costa per un periodo più o meno continuo compreso tra l’età classica ed il Medioevo. La spiaggia ciottolosa digrada lentamente verso il largo alternando ampie lenti si sabbia miste a piccoli massi e modesti nuclei di Posidonia oceanica. I pochi substrati duri rappresentati dagli scogli della Kalura sono colonizzati da popolamenti ad alghe fotofile con dominanza di Cystoseira spp., Dictyota spp. e Laurencia pyramidalis Bory de Saint-Vincent ex Kützing.
La vicinanza ai centri abitati della costa ed il frequente stazionamento dei gabbiani concorrono a favorire l’apporto di semi o propaguli di specie vegetali esotiche o comunque estranee alla flora degli ambienti naturali. Nei siti di nidificazione dei gabbiani e – nel caso dello scoglio di Brolo – in il nutrito numero di bagnanti e fedeli che vi fanno accesso durante l’estate, costituiscono un ulteriore fattore di disturbo piuttosto intenso ancorché stagionale per via del massiccio calpestio. Tale impatto interferisce in misura minore sulle specie vegetali, perlopiù annue e/o legate ad ambienti alo-nitrofili; per lo stesso motivo, nonché per l’assenza di rifugi idonei, gli isolotti non si prestano alla nidificazione di altre specie di uccelli marini.
Per quanto riguarda la parte sommersa, la vicinanza alla costa ed a grandi centri abitati, la presenza di importanti strutture turistico-ricettive come quelle presenti nella Baia della Kalura, determinano significativi impatti stagionali di sulla qualità delle acque marine costiere frutto di diverse attività (balneazione, pesca, nautica da diporto e immersioni subacquee).
Per quanto concerne il comprensorio della Penisola di Milazzo è da segnalare che dal marzo del 2019 è stata istituita l’Area marina Protetta di Capo Milazzo che comprende le aree adiacenti ad est e ovest del promontorio. Inoltre, da Giugno 2019 è stato istituito il SIC marino (Codice: ITA030045, 748 ha) coincidente con l’AMP e che si aggiunge al SIC terrestre.
La regolamentazione da parte del Consorzio di Gestione dell’AMP ‘Capo Milazzo’ delle attività che risultavano maggiormente impattanti (es.: ancoraggio su praterie di Posidonia oceanica in prossimità dello Scoglio della Portella e della adiacente Baia di S. Antonio) ha posto un freno ad alcuni dei fattori di degrado dell’ambiente naturale. Tuttavia, persistono ancora forme di inquinamento di tipo cloacale proveniente da alcuni scarichi costieri situati al di fuori dei confini dell’AMP che rappresentano una fonte di impatto per le acque marine costiere e le biocenosi presenti. Il turismo balneare dovrebbe essere maggiormente regolamentato in prossimità delle bioformazioni a vermetidi che nell’area sono piuttosto estese e che risentono del calpestio (trampling) da parte dei bagnanti soprattutto nel periodo estivo.
Laddove queste strutture rocciose (Scoglio di Brolo e Pietra di Patti) sono inserite in un contesto morfologico di modesto valore paesaggistico causato dalla monotonia di fondali sabbiosi, esse rappresentato elementi di attrazione per la subacquea ricreativa e la nautica da diporto.
Le praterie a Posidonia oceanica sono sottoposte a forte stress per via degli ancoraggi delle numerose imbarcazioni da diporto che stazionano giornalmente.
Nessuno degli isolotti di questo cluster ricade all’interno di riserve naturali o di siti della Rete Natura 2000, ad eccezione dello Scoglio della Portella, che è incluso nel SIC ITA030032 ‘Capo Milazzo’ e nel SIC ITA030045 che ne tutela i fondali. La gestione dei due SIC è stata affidata all’Ente Gestore della AMP Capo Milazzo.
Per quanto concerne l’ambito marino, le aree prospicienti gli isolotti e gli scogli sommersi non presentano aspetti di degrado particolarmente allarmanti. Tuttavia, la progettazione del sistema degli accessi al litorale, sia via mare che via terra, di supporto all’attività balneare, risulta necessaria al fine di ridurre i fattori di pressione indotti sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario presenti in alcune delle aree incluse in questo cluster. Il miglioramento dei sistemi di depurazione delle acque, che in alcuni settori costieri risultano insufficienti, porterebbe ad un incremento della qualità delle acque marine costiere, con sicuri benefici per gli ecosistemi marini.
Inoltre, in alcuni casi, in corrispondenza della parte rocciosa emersa e di quella sommersa occorrerebbe : a) operare il posizionamento di manufatti (passerelle in legno e pannelli informativi) – anche temporanei e removibili – per ostacolare il danneggiamento di habitat o specie di interesse comunitario come le biocostruzioni litoranee (i cosiddetti ‘trottoir a vermeti’); b) regolamentare il passaggio delle imbarcazioni sotto costa per evitare alterazioni dell’idrodinamismo che potrebbe innescare fenomeni di regressione del popolamento a molluschi vermetidi.
Tabella riassuntiva dei cluster e delle isole nel sottobacino
NOMBRE DEL CLUSTER | NOMBRE DE LAS ISLAS E ISLOTESNOME DELLE ISOLE E DEGLI ISOLOTTI | NOME DELL’ARCIPELAGO | Area (ha) | Altitudine massima (metro) | Linea costiera (metri) | Distanza dalla costa (miglio nautico) | Coordinate geografiche | Proprietà | Isole con almeno uno status protetto | Presenza di un manager | |
Latitudine | Longitudine | ||||||||||
Northern Sicilian coast | Scoglio di Mazzaforno 1 | 0,02 | 38,030553 | 13,981906 | |||||||
Scoglio di Mazzaforno 2 | 0,01 | 38,031686 | 13,965964 | ||||||||
Pietra di Patti | 180 | 0,6 | 38,160989 | 14,989828 | |||||||
Scoglio della Portella,Scoglio di Punta Milazzo,Il Carciofo | 3 | 0,01 | 38,268008 | 15,224097 | |||||||
Scoglio di Caldura 1,Scoglio di Baia Kalura 1 | 8 | 0,05 | 38,036561 | 14,0355 | |||||||
Scoglio di Caldura 4,Scoglio di Baia Kalura 4 | 12 | 0,01 | 38,036311 | 14,0373111 | |||||||
Scoglio di Brolo,’a Rocca,u Plorato | 9 | 0,2 | 38,165122 | 14,825614 | |||||||
Scoglio di Baia Testa di Monaco (Scafa) | 0,01 | 38,154269 | 14,782881 | ||||||||
Scoglio di Caldura 7,Scoglio di Baia Kalura 7 | 0,01 | 38,033831 | 14,039339 | ||||||||
Scoglio di Caldura 2,Scoglio di Baia Kalura 2 | 0,01 | 38,035456 | 14,035981 | ||||||||
Scoglio di Caldura 3,Scoglio di Baia Kalura 3 | 0,01 | 38,035639 | 14,036075 | ||||||||
Scoglio di San Gregorio | 38,160325 | 14,755972 | |||||||||
Formica di Capo d’Orlando | 0,1 | 38,164011 | 14,7413778 | ||||||||
Formica di Capo d’Orlando E | 0,02 | 38,164867 | 14,751131 | ||||||||
Formica di Capo d’Orlando SE | 0,04 | 38,161492 | 14,755528 | ||||||||
Formica di Capo d’Orlando W | 0,2 | 38,163731 | 14,740117 | ||||||||
Le Tre Pietracce | 38,265705 | 15,235441 | |||||||||
Scoglio dei Pipistrelli | 0,02 | 38,010936 | 14,243419 | ||||||||
Scoglio di Caldura 5,Scoglio di Baia Kalura 5 | 5 | 0,02 | 38,037328 | 14,039703 | |||||||
Scoglio di Caldura 6,Scoglio di Baia Kalura 6 | 38,033989 | 14,039442 | |||||||||
Scoglio di Castel di Tusa | 0,01 | 38,011722 | 14,250386 | ||||||||
Scoglio di Chiappe Lisce | 0,01 | 38,034664 | 14,468097 | ||||||||
Scoglio di Gliaca | 0,01 | 38,168997 | 14,860569 | ||||||||
Scoglio di Milianni | 0,01 | 38,0144 | 14,212736 | ||||||||
‘u Scugghittu,Scoglio di Patti | 0,6 | 38,160836 | 14,992314 | ||||||||
Scoglio di San Biagio | 0,06 | 38,041811 | 14,510994 | ||||||||
Scoglio di Torre Conca | 0,01 | 38,022539 | 14,139258 | ||||||||
Scoglio di Rais Gerbi | 0,01 | 38,030208 | 14,144842 | ||||||||
Scoglio sotto la Torre di Finale di Pollina | 0,01 | 38,021306 | 14,163864 | ||||||||
Scoglio Pietra della Nave | 38,256914 | 15,235604 |