ISSN 2970-2321

Cette fiche a été rédigée dans le cadre du projet d’Atlas encyclopédique des Petites Iles de Méditerranée, porté par le Conservatoire du Littoral, l’Initiative PIM, et leurs nombreux partenaires.
This sheet has been written as part of the encyclopedic Atlas of the Small Mediterranean Islands project, carried out by the Conservatoire du Littoral, the PIM Initiative and their numerous partners.
(https://pimatlas.org)

CLUSTER

Sottobacino : Sardegna

Arcipelago dell’Asinara

Autore : Mariano Ucchesu

Data di creazione : 3 aprile 2018

Per citare questa versione :  UCCHESU, M. (2018). Foglio di cluster : Arcipelago dell’Asinara – Sottobacino : Sardegna. Atlas of Small Mediterranean Islands. https://pimatlas.org/explorer-atlas/clusters/arcipelago-dellasinara/

Composizione del cluster : isole 15
Composizione del cluster: arcipelaghi
Numero di isole con almeno uno status di protezione nazionale
Numero di isole con almeno uno status di protezione internazionale
Numero di isole con almeno un manager

Descrizione


Il cluster dell’Arcipelago dell’Asinara è limitato a oriente dal golfo omonimo il quale rappresenta la più ampia insenatura della costa settentrionale sarda, a sud dalla punta di Capo Falcone e a ovest e a nord dal Mare di Sardegna. L’isola maggiore è l’Asinara, con una superficie di 51,9 km2 e uno sviluppo costiero di circa 100 km, attorno alla quale sono presenti altre 13 piccole isole e scogli. Tale complesso microinsulare è parte integrante di un piccolo frammento isolato del massiccio paleozoico sardo-corso. I caratteri geomorfologici dell’isola sono del tutto analoghi a quelli della parte settentrionale della Nurra con la quale si trova in contatto tramite l’Isola Piana.

Le litologie prevalenti risultano derivanti dal disfacimento di micascisti del Paleozoico inferiore e del complesso granitico del Carbonifero. A causa della sua posizione geografica, le rocce affioranti hanno subito e subiscono tuttora una forte azione di modellamento ad opera di agenti atmosferici, da riferirsi principalmente alla deflazione eolica e all’azione abrasiva dell’acqua marina (Bocchieri, 1988).

Le coste sono essenzialmente rocciose e articolate; quelle a falesia sono presenti soprattutto nel versante occidentale e settentrionale dell’Asinara, mentre nel settore orientale della stessa, così come nelle restanti piccole isole, degradano verso il mare andando a costituire un insieme di calette sabbiose alle quali si alternano capi rocciosi. Dal punto di vista geologico, la caletta di Cala Stagno Lungo è quella che riveste maggior importanza. In essa infatti risultano ben documentati i depositi del Tirreniano; composto in prevalenza da conglomerati e arenarie quarzose e, calcari arenacei, ricchi di molluschi marini (Bocchieri, 1988). 

Per quanto riguarda i dati climatici, le precipitazioni sono in media di poco inferiori ai 500 mm annui le quali si distribuiscono in circa 60 giorni piovosi. Le stagioni più piovose sono l’autunno e l’inverno, durante le quali cadono circa il 75% (370 mm) delle precipitazioni medie annue. 

Le temperature registrate sull’isola mettono in evidenza l’azione termoregolatrice che il mare esercita negli ambienti microinsulari. L’escursione termica infatti, calcolata annualmente, si mantiene intorno a valori compresi tra 12 e 14°C, mentre le temperature medie annue si attestano sui 17ºC. Dal punto di vista bioclimatico, si confermano per tutto il cluster la presenza di un bioclima mediterraneo pluristagionale oceanico, un termotipo termomediterraneo superiore e un ombrotipo secco superiore.

Le prime notizie sulla flora dell’Asinara si devono al Moris (1837-1859) il quale in Flora Sardoa cita 41 specie. Allo stato attuale delle conoscenze, la flora risulta costituita da 678 entità specifiche e infraspecifiche; di queste 616 sono spontanee, appartenenti a 91 famiglie e 336 generi. Le famiglie numericamente più rappresentative sono le Asteraceae, le Fabaceae e le Poaceae che complessivamente, rappresentano poco meno della metà dell’intera flora spontanea dell’isola. Tra gli endemismi, la specie piú significativa è Anchusa crispa, recentemente rinvenuta nella porzione piú meridionale dell’isola.

Lo spettro biologico evidenzia un’alta componente di terofite, di particolare importanza anche il contingente camefitico il quale, lungo le garighe della costa occidentale, è rappresentato principalmente da Centaurea horrida, Erodium corsicum, Astragalus terraccianoi, Limonium spp. e Crithmum maritimum (Bocchieri, 1988).

Tra le fanerofite, le specie più rappresentative sono senz’altro il ginepro fenicio (Juniperus phoenicea var. turbinata) e il leccio (Quercus ilex). Soprattutto sull’isola maggiore dell’Asinara, tali comunità arboree dovevano occupare, in tempi passati, una superficie ben maggiore di quella attuale. Anche l’euforbia arborea (Euphorbia arborescens) e il mirto (Myrtus communis) all’Asinara assumono in alcuni casi un habitus arborescente, con esemplari di oltre 3 metri presenti per lo più nelle zone impervie e quasi inaccessibili del versante meridionale e orientale dell’isola.

Tra le idrofite, la specie più diffusa all’Asinara è Callitriche stagnalis la quale è rinvenibile in quasi tutte le pozze effimere distribuite dal livello del mare fino alle quote più elevate. Estremamente rare sono Baldellia ranunculoides e Zannichellia palustris (Bocchieri, 1988).

Per quanto riguarda la fauna, è emblematica la presenza di una particolare varietà di asino albino (Equus asinus var. albina) alla quale si attribuisce l’origine stessa del toponimo. Oltre al mustiolo (Suncus etruscus) e al topo quercino sardo (Eliomys quercinus subsp. sardus), si menzionano, tra i rettili e gli anfibi, gli endemismi Algyroides fitzingeri, Podarcis tiliguerta, Discoglossus sardus e Hyla sarda (Corti et al., 2006). 

Dal punto di vista archeologico, il mancato ritrovamento di reperti relativi al neolitico e all’età del Bronzo fanno pensare che 1’Asinara non fosse abitata dall’uomo primitivo. Non vi abitarono neppure i Greci sebbene chiamarono l’isola principale (Asinara) Enacrea. In epoca più recente, i Romani costruirono un tempio dedicato a Ercole. L’Isola dell’Asinara fu chiamata dai Romani Sinuaria a causa delle numerose insenature che secondo la leggenda si sarebbero formate dalle dita di Ercole che, volendo farle una carezza, non si rese conto di stringerla con forza. L’origine dell’attuale nome dell’isola non e semplice da ricercare per cui, in linea generale, si pensa che «Asinara» derivi dal nome romano Sinuaria o forse dagli asinelli presenti sull’isola. Questa seconda ipotesi pare sia avvalorata dal fatto che gli Arabi, fin dal 1l54, identificarono 1’Asinara come «isola madre degli asini». Qualunque sia l’origine del nome, l’isola ha subito una serie di invasioni barbariche, incursioni spagnole e da parte delle repubbliche marinare di Pisa e Genova. Un evento significativo che ha interessato l’Asinara si verificò nel 1720 quando gli Asburgo cedettero la Sardegna ai Savoia in cambio della Sicilia. Fu dopo questa data che gli Asinaresi furono costretti a un primo e forzato esodo dalla loro isola (Areddu, 2011). 

Dal 1858 al 1999 l’area dell’Isola dell’Asinara, così come le acque e le piccole isole limitrofe, vennero interdette al libero accesso e destinate a colonia penale. Attualmente, gran parte del cluster ricade all’interno del Parco Nazionale dell’Asinara (L. n. 344 del 1997).

Conoscenza


Interessi


Pressioni


Gestione / conservazione


Bibliografia


  1. Areddu A., 2011. Il Marchesato di Mores. Le origini, il duca dell’Asinara, le lotte antifeudali, l’abolizione del feudo e le vicende del marquis de Morès. Cagliari, Condaghes.

  2. Bocchieri E., 1988. L’isola Asinara (Sardegna nordoccidentale) e la sua flora. Webbia, 42: 227-268.
  3. Corti C., Lo Cascio P. & Razzetti E., 2006. Erpetofauna delle isole italiane (pp. 613-643). In: Sindaco R., Doria G., Razzetti E., Bernini F. (eds), Atlante degli Anfibi e dei Rettili d’Italia / Atlas of Italian Amphibians and Reptiles. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa, Firenze, 792 pp.

Tableau récapitulatif des clusters et îles du sous-bassin


NOME DELLE ISOLE E DEGLI ISOLOTTI NOME DELL’ARCIPELAGO superficie (ha) Altitudine massima (metro) Linea costiera (metri) Distanza dalla costa (miglio nautico) Coordinate geografiche Proprietà Isole con almeno uno status protetto Presenza di un manager
Latitudine Longitudine
Isolotti del Candelliere Arcipelago dell’Asinara

0,451 10 160 5 41,0513878 8,250556     Autorité du parc national de L’Asinara
Isola Sgombro,Isola Scombro 3,36171 12 700 4 41,0284714 8,25210596     Autorité du parc national de L’Asinara
Isolotto Bocca 0,897056 0 400 40,9855355 8,21378468 Autorité du parc national de L’Asinara
L’Isolotto 0,786955 2 450 40,9672502 8,22472465 Autorité du parc national de L’Asinara
Isola Piana dell’Asinara,Piana di Stintino 120,709 23 6500 40,9751019 8,21841957 Autorité du parc national de L’Asinara
Isola della Pelosa 2,04463 7 580 40,9707138 8,20697015 Autorité du parc national de L’Asinara
Scoglio di Punta Pedra Bianca 0,212238 0 40,9999088 8,21085192
Scoglio di Scombro di Dentro 0,515551 0 41,0278463 8,24614709
Scoglio occidentale di Scoglio Andrea 0,537769 0 41,0239526 8,25399432
Scoglio di Cala Galanza 0,653212 16 41,0072896 8,21295298
Scoglio di Punta Scoglietti 0,754156 15 40,9393212 8,17406474
Scoglio orientale di Scoglio Andrea 0,983593 7 41,0238423 8,25552925
Asinara,Isola dell’Asinara 5172,55 408 41,062805 8,269777
Scoglio di Businco 0,570932 20 300 40,8253118 8,18778148
Isola dei Porri,Isolotto dei Porri 4,08946 63 832 40,8805385 8,2136562

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