ISSN 2970-2321

Cette fiche a été rédigée dans le cadre du projet d’Atlas encyclopédique des Petites Iles de Méditerranée, porté par le Conservatoire du Littoral, l’Initiative PIM, et leurs nombreux partenaires.
This sheet has been written as part of the encyclopedic Atlas of the Small Mediterranean Islands project, carried out by the Conservatoire du Littoral, the PIM Initiative and their numerous partners.
(https://pimatlas.org)

ISOLE

Cluster : SUD EST

Sottobacino : SICILIA

Isola delle Correnti

Scritto da : Salvatore Pasta ; Pietro Lo Cascio

Data di creazione : 23/08/2021

Per citare questa versione :  PASTA, S., LO CASCIO, P. (2021). Foglio dell’isola : Isola delle Correnti – Sottobacino : Sicilia. Atlas of Small Mediterranean Islands. https://pimatlas.org/isola-delle-correnti/

Comune Portopalo di Capo Passero
Arcipelago
Area (ha) 2,39
Costa (metri) 740
Distanza dalla costa (miglio nautico) 0,01
Altitudine massima (metri) 8
Coordinate geografiche Latitudine 36,645328
Longitudine 15,077619
Proprietà della terra /
Organo di gestione
Stato di protezione nazionale  /
internazionale /

Descrizione


L’Isola delle Correnti presenta una forma lanceolata e ha un’estensione di 23900 m2: Essa raggiunge un’altezza massima di 9 m s.l.m. e dista poco meno di un centinaio di metri dalla costa siciliana, alla quale è stata ripetutamente collegata tramite una passerella in cemento. Tale struttura artificiale, realizzata già nella seconda metà del XIX secolo per facilitare l’accesso al faro (attualmente dismesso), appare oggi piuttosto malridotta ed è interrotta in più punti dove è stata distrutta dalle mareggiate invernali. Le forti correnti locali formano talora un tombolo in corrispondenza della passerella, che ostacola il naturale spostamento dei sedimenti; tuttavia per gran parte dell’anno l’isolotto è separato dalla costa siciliana da un braccio di mare profondo quasi 1 m.

La parte basale dell’isolotto è costituita da calcari biancastri a grandi Nullipore (alghe fossili) attribuibili all’Aquitaniano (23-20 milioni d’anni fa) affioranti lungo il perimetro costiero, ricoperte da argille attribuibili al Tortoniano (12-6 milioni d’anni fa) e, in alto, dune di sabbia.

Sulla base dei dati termo-pluviometrici relativi alla vicina stazione meteorologica di Cozzo Spadaro, le precipitazioni medie annue sono di circa 484 mm, mentre la temperatura media annua è di 22 °C, e lo stress termo-idrico è molto marcato e si protrae per ben sei mesi l’anno, da Aprile a Settembre. Il bioclima dell’area è di tipo termo-mediterraneo inferiore con ombrotipo secco inferiore.

La costruzione di un gigantesco faro alto 83 metri, progettato dai Borboni nel 1857, non fu mai iniziata; furono infatti realizzati soltanto gli alloggi destinati ai faristi. Costruito pochi anni dopo, il faro tuttora presente sull’isola era già in funzione nell’ottobre del 1865; esso è composto da una torre poligonale affiancata da due corpi più bassi. Durante il XIX secolo il fabbricato ha subito numerose trasformazioni che hanno interessato sia il prospetto sia le volumetrie. Per realizzare nuovi volumi di servizio al caseggiato venne successivamente operata la rimozione dell’originario basamento. Un altro edificio, situato a nord-ovest del faro, era un tempo adibito a forno. L’insostenibilità economica della gestione e manutenzione del vecchio faro ha comportato sul finire degli anni Settanta del XX secolo l’istallazione del segnalamento costiero automatizzato, oggi alimentato da energia fotovoltaica, con conseguente abbandono del manufatto.

Stato delle conoscenze


Mentre la flora e la vegetazione della costa antistante sono state studiate a fondo da diversi botanici dell’Università di Catania (in particolare da S. Brullo) e descritte esaustivamente in alcune pubblicazioni degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, per l’Isola di Correnti sono disponibili soltanto i dati del censimento effettuato da G. Albo nei primi decenni del Novecento e pubblicato nel 1959. Sarebbe pertanto opportuno aggiornare le conoscenze botaniche sull’isola.

Una prima prospezione geologica dell’isolotto è stata effettuata da R. Colacicchi negli anni Sessanta del secolo scorso; circa 25 anni dopo A. Capodicasa ha effettuato un rilievo geologico di dettaglio dell’isolotto nell’ambito di una tesina sperimentale.

Per le sue modeste dimensioni e la ridotta distanza dalla Sicilia meridionale, questo sito rappresenta prevalentemente un punto di sosta per gli uccelli che si foraggiano sull’isola maggiore. Per questo motivo i lavori che riguardano l’avifauna locale trattano indistintamente l’isolotto e la costa adiacente. Le informazioni inedite sull’avifauna riportate in questa scheda derivano dalle osservazioni personali effettuate nel corso degli ultimi 15 anni da R. Ientile, A. Corso, V. Di Dio, G. Torre e A. & J. Sciberras. Infine, i risultati delle indagini sulla parte sommersa sono frutto delle prospezioni effettuate da G. Torre nel biennio 2020-2021.

Interesse


Agli inizi del XX secolo la flora vascolare dell’Isola delle Correnti contava ben 85 taxa vegetali, tra i quali Cichorium spinosum L., specie sud-mediterranea estremamente rara e protetta a livello nazionale e regionale ed esclusiva dell’estremità sud-orientale della Sicilia, Limonium hyblaeum Brullo, endemica del settore costiero meridionale degli Iblei, gli endemiti siculi Daucus siculus Tin. e Senecio pygmaeus DC., nonché diverse altre specie d’interesse biogeografico e/o conservazionistico quali Anthemis secundiramea Biv. e Launaea fragilis (Pau) Asso. La struttura e la composizione floristica delle comunità vegetali locali sono senza dubbio influenzate dalla presenza stagionale del Gabbiano reale mediterraneo e dallo stato di abbandono dei manufatti, i cui ruderi offrono un habitat ideale per numerose specie nitro-sciafile tipiche della classe Stellarietea mediae. Non si dispone di informazioni recenti sulla vegetazione naturale e semi-naturale dell’isolotto. I dati floristici disponibili permettono tuttavia di ipotizzare che durante il secolo scorso sull’isolotto vi fossero delle spiagge sabbiose idonee ad ospitare consorzi psammofili riferibili agli habitat 1210 (vegetazione annua pioniera tipica dei substrati sabbiosi ricchi di residui di fanerogame e alghe marine depositatisi sulla spiaggia) e 2110 (dune embrionali), mentre le coste rocciose soggette a notevole apporto salino per effetto dell’aerosol marino o delle mareggiate invernali ospitano consorzi terofitici alofili (Saginetea maritimae, habitat 1310) frammisti a comunità litofile aeroaline costiere (Crithmo-Limonietea, habitat 1240) e arbusteti aloxerofili (Salicornietea fruticosae, habitat 1420).

Il popolamento erpetologico comprende Tarentola mauritanica L. e Podarcis siculus Rafinesque-Schmaltz. Tra gli altri vertebrati terrestri, si segnala la presenza del ratto nero Rattus rattus L. e del coniglio selvatico Oryctolagus cuniculus L., accertata da V. Di Dio nel 2015, frutto di una recente colonizzazione spontanea o di deliberata introduzione a scopo venatorio; quest’ultimo dato, del tutto inedito, merita conferme e aggiornamenti.

I dati sugli uccelli osservati sull’isola provengono da stagioni diverse e da osservatori diversi. Ciò impedisce di avere un quadro d’insieme e di effettuare una lettura diacronica dell’evoluzione demografica del popolamento avifaunistico locale. Numerose sono le specie di passeriformi e uccelli acquatici che utilizzano l’isola come punto di sosta durante la migrazione e nel periodo invernale. Vi nidificano regolarmente il gabbiano reale mediterraneo Larus michaellis Naumann 1840, presente sull’isolotto con 10-12 coppie (R. Ientile e G. Torre, 2021), il Piccione domestico Columba livia domestica Gmelin, 1789, lo Storno nero Sturnus unicolor Temminck 1820 (V. Di Dio, 2015; G. Torre, 2021), il passero domestico Passer italiae (Vieillot, 1817) con 5-20 coppie (A. Corso e G. Torre 2021) e la cappellaccia Galerida cristata (Linnaeus, 1758) (1 coppia, G. Torre 2021); fra i nidificanti irregolari figurano invece il Fratino Charadrius alexandrinus Linnaeus 1758 (1-2 coppie, A. Corso, 1999, 2001, 2005, 2009) e il Fraticello Sternula albifrons Pallas, 1764 (5-6 coppie, A. Corso, 1999, 2000, 2001, 2007). Nelle acque comprese tra l’Isola delle Correnti e il porto di Portopalo hanno stazionato per oltre un mese (fra gennaio e febbraio del 2020) due individui di Svasso cornuto Podiceps auritus (Boddaert, 1783), specie accidentale osservata in Sicilia appena una decina di volte (Adele Schittone, oss. pers.).

Per quanto concerne la fauna invertebrata, sull’isola risulta segnalata la presenza di due specie di Coleotteri Tenebrionidae, Pimelia grossa F. e Phaleria acuminata Küster, e più recentemente quella del Lepidottero Erebidae Pandesma robusta (Walker), piuttosto localizzato in Italia.

Nel testo che segue si propone una sintesi dei dati faunistici inediti di maggiore rilievo sulla fauna invertebrata terrestre, raccolti da A. Corso, che ha censito quattro specie di Gasteropodi terrestri, Eobania vermiculata O.F. Müller, 1774, Cernuella virgata Da Costa, 1778, Cernuella sp. e Theba pisana O.F. Müller, 1774 e i Coleotteri Erodius sp. e Calomera littoralis nemoralis (Olivier, 1790). Lo stesso studioso ha censito inoltre circa 40 specie di Gasteropodi marini, alcuni di un certo interesse, quali la rarissima Bursa scobrilator Linnaeus 1758, nonché Monoplex parthenopeus Salis Marschlins 1793, Coralliophila meyendorffi Calcara 1845 e Muricopsis cristata Brocchi 1814.

Per quanto riguarda la parte sommersa, l’isola digrada rapidamente a ovest verso un fondale sabbioso profondo 6-7 metri; questo ospita una stretta fascia di vegetazione a Posidonia oceanica (L.) Delile, che si impianta sia sul basamento roccioso sia su matte. La struttura delle comunità sommerse presenti sul versante orientale appare molto differente. Essa è infatti caratterizzata da fitti posidonieti e peculiari canyon ricoperti da diverse specie di Cystoseira, che dalla superficie digradano dolcemente fino a raggiungere il fondale sabbioso situato a circa 12-14 metri di profondità. Il versante orientale è inoltre interessato da un’intensa colonizzazione da parte dell’alga esotica Caulerpa taxifolia var. distichophylla (Sonder) Verlaque, Huisman & Procaccini, alla cui presenza appare strettamente legata quella del Tordo occhionero Symphodus melops Linnaeus 1758, pesce di origine atlantica che presenta più popolazioni stabili lungo la costa meridionale siciliana. Sulla base dei dati attualmente disponibili, le comunità marine dell’Isola delle Correnti non si differenziano dal resto della costa e dalle altre secche presenti nel territorio. Sebbene i fondali non siano abbastanza profondi da ospitare un vero e proprio coralligeno o altre specie di particolare interesse biologico, l’ittiofauna legata alle pareti sottomarine dell’isola risulta molto ricca (sino ad oggi è stata rilevata la presenza di quasi 120 specie, tra i quali numerosi Gobiidae e Blenniidae che ne popolano gli anfratti a diverse profondità), mentre il substrato sabbioso che la circonda è utilizzato come nursery da diversi pesci poco comuni nel Mediterraneo e che qui presentano popolazioni di un certo rilievo, come il pesce civetta Dactylopterus volitans Linnaeus, 1758, la torpedine ocellata Torpedo torpedo Linnaeus, 1758 e l’aquila di mare Myliobatis aquila Linnaeus, 1758.

Pressioni


La principale minaccia per l’integrità delle comunità vegetali e dei popolamenti animali locali, in particolare per gli uccelli nidificanti, è rappresentata dall’accesso incontrollato dei bagnanti sull’isolotto durante la stagione estiva. Il disturbo che essi provocano appare evidente se si osservano i numerosi camminamenti che interrompono la continuità delle formazioni vegetali locali. I visitatori dell’isola costituiscono un disturbo diretto per l’avifauna e provocano ulteriore degrado disseminando rifiuti o trasportando involontariamente semi o propaguli di specie vegetali potenzialmente invasive o comunque estranee alle comunità locali.

La costruzione di uno stabilimento balneare privato attrezzato sulla spiaggia prospiciente l’isolotto, avvenuta nel 2013 in barba al buon senso, alle proteste degli ambientalisti e a numerose leggi regionali e nazionali e direttive internazionali, ha creato non poco clamore e stupore. La presenza di tale infrastruttura, ancorché stagionale e quasi totalmente rimossa alla fine ogni stagione balneare, stride clamorosamente coi molteplici vincoli di tutela vigenti e appare del tutto inammissibile considerando il valore naturalistico e paesaggistico del sito. Infatti, la sua costruzione richiede interventi meccanici che arrecano ogni anno grave danno alle comunità vegetali e animali legate alle coste sabbiose e la sua presenza durante la stagione estiva provoca molteplici forme di disturbo (accumulo e potenziale dispersione di materiali non biodegradabili, inquinamento acustico e luminoso particolarmente molesto per la fauna invertebrata e gli uccelli durante le ore notturne, ecc.).

Per quanto concerne la parte sommersa, non si ravvisano criticità connesse all’ancoraggio, che risulta piuttosto contenuto. Non si registrano inoltre particolari problemi di inquinamento, anche perché le forti e costanti correnti marine locali garantiscono un continuo ricambio dell’acqua.

Gestione e Conservazione


Di proprietà del Demanio dello Stato, l’isolotto è incluso nel perimetro della ZSC ITA090010 ‘Isola Correnti, Pantani di P Pilieri, Chiusa dell’Alga e Parrino’. Senza l’individuazione di un Ente responsabile della gestione del sito, tuttavia, tale designazione risulta del tutto insufficiente a garantirne una corretta fruizione. L’area è inoltre vincolata perché inserita nel Piano Regionale delle Riserve approvato con D.A. del 10/06/1991.

Ancora, l’isolotto e le coste adiacenti della Sicilia meridionale sono soggette a vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 1, lett. F della L. 431/85 e del Piano Paesaggistico degli ambiti 14 e 17 della Provincia di Siracusa.

In seguito all’abbandono, nel corso degli ultimi decenni il faro ottocentesco ha subito un notevole degrado. Dichiarato edificio di interesse culturale nel mese di luglio del 2014, tuttavia esso non figura nel programma di recupero dei fari italiani redatto dal Demanio. Di contro, il manufatto è assiduamente fruito da un rilevante numero di turisti che vi accedono liberamente durante la stagione estiva. Recentemente è stato progettato un piano di ripristino e restauro per adibirlo a museo dei migranti e per ridurre l’impatto dei visitatori stagionali sugli ecosistemi locali è stata prevista la costruzione di un sistema di passerelle il legno sull’isolotto ed un accesso all’isola attraverso un pontile mobile. La creazione di una struttura museale e la presenza regolare di personale adibito alla sua gestione potrebbe garantire una più efficace regolamentazione degli accessi ed una significativa riduzione degli impatti diretti ed indiretti agli ecosistemi locali.

Bibliografia


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