ISSN 2970-2321

Cette fiche a été rédigée dans le cadre du projet d’Atlas encyclopédique des Petites Iles de Méditerranée, porté par le Conservatoire du Littoral, l’Initiative PIM, et leurs nombreux partenaires.
This sheet has been written as part of the encyclopedic Atlas of the Small Mediterranean Islands project, carried out by the Conservatoire du Littoral, the PIM Initiative and their numerous partners.
(https://pimatlas.org)

ISOLE

Cluster : PELAGIE ARCHIPELAGO

Sottobacino : SICILIA

Isola dei Conigli

Scritto da : Salvatore Pasta ; Pietro Lo Cascio

Data di creazione : 15/07/2021

Per citare questa versione :  PASTA, S., LO CASCIO, P. (2021). Foglio dell’isola : Isola dei Conigli – Sottobacino : Sicilia. Atlas of Small Mediterranean Islands. https://pimatlas.org/isola-dei-conigli/

Dei Conigli (Bing Maps)
Comune Lampedusa e Linosa
Arcipelago Pelagie Archipelago
Area (ha) /
Costa (metri) 900
Distanza dalla costa (miglio nautico) 71
Altitudine massima (metri) 28
Coordinate geografiche Latitudine 35,510019
Longitudine 12,558369
Proprietà della terra /
Organo di gestione Communes de Lampedusa et Linosa
Stato di protezione nazionale  /
internazionale /

Descrizione

Descrizione


L’Isola dei Conigli, che si estende per una superficie di 44.000 m2 e raggiunge l’altezza massima di 26 m s.l.m., sorge di fronte all’omonima spiaggia, localizzata sulla costa meridionale dell’isola di Lampedusa. Attualmente essa è separata da Lampedusa da un istmo largo appena 30 m e profondo 0,5-1,5 m. L’origine del nome, più che ai conigli, sembra da riferirsi alla frequente connessione con l’isola maggiore attraverso un tombolo: la prima denominazione riportata su una carta inglese del 1824 (Rabit Island) è stata poi tradotta in senso letterale, ma l’etimologia del toponimo potrebbe rimandare al termine arabo rabit, che significa “legame, collegamento, unione”. Dal punto di vista geologico, l’Isola dei Conigli rappresenta un frammento della porzione meridionale di Lampedusa ed è costituito da sequenze carbonatiche e calcareo-marnose di età tardo-miocenica (11-5,3 Ma).

Intorno a metà del XIX secolo, durante i primi decenni successivi alla definitiva colonizzazione di Lampedusa, l’isolotto fu oggetto di lottizzazione a scopo agricolo. Ancora oggi si rinvengono tracce di muri attribuiti all’età tardo-romana o bizantina e cavità artificiali che suggeriscono la presenza di cisterne.

Stato delle conoscenze


La prima prospezione naturalistica sull’isolotto è stata compiuta nel 1906 da S. Sommier, che ha raccolto principalmente dati sulla flora; altri botanici hanno successivamente integrato le conoscenze floristiche e vegetazionali su Isola dei Conigli visitandola nel corso della campagna di ricerche sulla biogeografia delle Pelagie coordinata da E. Zavattari (tra il 1955 e il 1958, A. Di Martino), o in forma autonoma (1970: L. Lumini e C. Ricceri; dal 1996: S. Pasta e collaboratori). Sotto il profilo faunistico, invece, i primi dati rilevanti risalgono agli anni Cinquanta, quando E. Zavattari segnala per la prima volta la presenza di Psammodromus algirus (L.); gli aspetti ecologici e genetici di questa popolazione sono stati oggetto durante gli ultimi trent’anni di ulteriori indagini, condotte da M. G. Di Palma, E. Padoa Schioppa, P. Lo Cascio, C. Corti, V. Batista e M. A. Carretero, che hanno portato anche alla scoperta della presenza di Tarentola fascicularis (Daudin) e posto l’accento sulla necessità di rivedere le strategie di conservazione dell’erpetofauna dell’isolotto. Le conoscenze sull’avifauna, e in particolare i dati sulla consistenza della colonia di Larus michahellis (Naumann), sono stati raccolti a partire dagli anni Ottanta da un folto numero di osservatori, che comprende sia ricercatori, sia operatori della R.N.O. “Isola di Lampedusa”; un quadro diacronico complessivo di questi dati è stato presentato da B. Massa e collaboratori nella rassegna sull’avifauna delle isole circumsiciliane pubblicata sul “Naturalista siciliano” nel 2015. Gli unici dati disponibili sui molluschi gasteropodi si devono a S. Cianfanelli, mentre quelli sull’invertebratofauna sono stati raccolti a partire dagli anni Ottanta-Novanta nel corso delle campagne esplorative coordinate da B. Massa e di quelle organizzate dal CNR con l’ausilio della nave oceanografica “Minerva” e, più di recente, di occasionali prospezioni entomologiche (G. Goggi, P. Lo Cascio, A. Corso, A. e J. Sciberras).

Interesse


Il paesaggio vegetale è caratterizzato dalla prevalenza di formazioni alo-nitrofile riferite all’associazione Suaedo verae-Salsoletum oppositifoliae (O. De Bolòs) RivasGoday&Rigual (habitat 1420), mentre la presenza discontinua di diversi consorzi ruderali (Malvetum parvifloro-nicaeensis Br.-Bl. &Maire ex Br.-Bl., Polycarpo tetraphylli-Spergularietum rubrae Brullo &Marcenò, Plantagini afrae-Carrichteretum annuae Bartolo, Brullo, Minissale& Spampinato e Hordeo leporini-Carduetum argyroae Brullo &Marcenò) ricalca la distribuzione dei nidi dei gabbiani.

La flora vascolare comprende 78 taxa, 6 dei quali endemici in comune con Lampedusa: Limonium lopadusanum Brullo, Diplotaxis scaposa DC., Daucus lopadusanus Tineo, Chiliadenus lopadusanus Brullo, Anthemis secundiramea Biv. subsp. lopadusana (Lojac.) Brullo e Thapsia pelagica Brullo, Guglielmo, Pasta, Pavone &Salmeri; è inoltre presente Plantago afra L. subsp. zwierleiini (Nicotra) Brullo, endemica sicula, e Periploca angustifolia Labill., specie ad areale S-mediterraneo e rara in Europa, dove è segnalata soltanto per alcune isole satelliti poste a sud della Sicilia e di Creta.

L’erpetofauna presenta alcune interessanti peculiarità. Infatti, l’Isola dei Conigli rappresenta l’unica stazione nota sul territorio nazionale del Lacertidae Psammodromus algirus (L.), a distribuzione W-mediterranea, e del Phyllodactylidae Tarentola fascicularis (Daudin), il cui areale comprende la Libia e parte della Tunisia meridionale. Quest’ultimo è rappresentato localmente da due distinti lignaggi, che suggeriscono ripetuti eventi di colonizzazione, probabilmente mediata dall’uomo; un’introduzione antropica sembra probabile anche per spiegare la presenza di P. algirus, poiché la popolazione dell’isolotto presenta maggiori affinità genetiche con quelle del Marocco piuttosto che con quelle della Tunisia – geograficamente più vicine.

Notevole interesse riveste anche la fauna invertebrata: l’isolotto rappresenta l’unica stazione sul territorio nazionale per il coleottero Curculionidae Amaurorhinus obscuripennis Pic, a distribuzione W-mediterranea; insieme a Lampedusa, rappresenta una delle due stazioni italiane dell’Oedemeridae Oedemera algerica Pic, del Dasytidae Dasytidium ragusae (Prochazka) e del Brachyceridae Brachycerus schatzmayri Zumpt, specie a geonemia N-africana più o meno estesa. Risultano segnalati ancora i Tenebrionidae Eutagenia aegyptiaca subsp. tuniseaNormand, a geonemia N-africana, noto in Italia soltanto per Isola dei Conigli, Lampione e Lampedusa, e Machlopsisdoderoi Gridelli, endemico di queste tre isole, e l’ortottero Heteracris annulosa (Walker), specie africana presente in Italia nelle sole isole del Canale di Sicilia. Altri endemiti in comune con Lampedusa sono invece il coleottero Curculionidae Otiorhynchus lopadusae Solari & Solari, il gasteropode Oxychilidae Oxychilus diductus (Westerlund), il gasteropode Clausiliidae Lampedusa lopadusae (Calcara) ed il gasteropode Hygromiidae Trochoidea cumiae (Calcara).

Pressioni


La presenza di una massiccia colonia di Larus michahellis (Naumann), che secondo i censimenti più recenti conta circa 90 coppie, rappresenta il principale fattore di disturbo cui sono esposti i popolamenti vegetali e animali dell’isolotto. La colonia esercita infatti un’influenza diretta e/o indiretta sulle caratteristiche tipologiche e strutturali della vegetazione, dove prevalgono consorzi ruderali, nitrofili e ipernitrofili che, pur essendo in grado di tollerare il cospicuo apporto di nutrienti nel suolo, risentono tuttavia del costante danneggiamento fisico perpetrato dai gabbiani, in particolare durante il periodo di nidificazione; inoltre, è stata riscontrata un’influenza negativa sulla densità di Psammodromus algirus, i cui individui sono soggetti a predazione e/o disturbo diretto a opera dei gabbiani.

Gestione e Conservazione


L’Isola dei Conigli ricade interamente nel perimetro della ZPS ITA040013 “Arcipelago delle Pelagie – area marina e terrestre” e della ZSC ITA040002 “Isole di Lampedusa e Lampione”, per i quali è stato redatto un Piano di Gestione approvato dall’Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana con D.D.G. n. 590 del 25/06/2009 e D.D.G. n. 861 del 15/11/2010. L’isolotto ricade inoltre nel perimetro della Riserva Naturale Orientata “Isola di Lampedusa”, istituita con Decreto Assessoriale n. 291/44 del 16/05/1995 e successivo D.A. n. 533/44 dell’11/08/1995 ed affidata alla gestione di Legambiente Sicilia, all’interno della ZSC ITA040014 “Fondali delle Isole Pelagie” e nell’ambito della zona A dell’Area Marina Protetta “Isole Pelagie”, istituita con D.M. del 21/10/2002 e gestita dal Comune di Lampedusa e Linosa. L’accesso all’isolotto è vietato allo scopo di garantire la tutela delle specie animali ivi presenti.

Bibliografia


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